rotator

lunedì 9 aprile 2012

Come è nata.....la penna a sfera?

La impugniamo tutti i santi giorni, per le occasioni più varie, gioiose, tristi, gaie e felici, ufficiali, commemorative, per scrivere una schedina milionaria, per firmare la camicia di un esame difficile e vari altre circostanze, ma ignoriamo quanta storia c'è dietro quell'oggetto che ormai ci pare la cosa più naturale del mondo usare. Stiamo parlando della penna a sfera.
Qualcuno pensa che sia stato Leonardo Da Vinci ad avere la prima intuizione, ma il primo "bisnonno" della penna a sfera risale al 1888 quando un conciatore di pelli, tal John Loud siccome doveva scrivere sul pellame vide che era difficile scrivere con il tradizionale pennino e costruì una penna alla cui estremità si trovava una piccola sfera d'acciaio. Ma si era ancora agli inizi, perchè la sfera era troppo grande per poter scrivere sulla carta.
Da quel primo pionieristico brevetto si successero almeno 300 brevetti in ben trent'anni che erano accomunati tutti dallo stesso principio di funzionamento, un serbatoio con all'estremità una piccola sfera.
C'era però un solo problema annoso da risolvere, perchè la sfera o faceva uscire troppo inchiostro o troppo poco.
Intanto un tal Làszlò Birò, di nazionalità ungherese che di mestiere era editore si scocciava terribilmente di dover riempire continuamente il serbatoio delle stilografiche, e con l'aiuto del fratello Gyorgy iniziò a studiare come migliorare i precedenti progetti.
Ma siccome tutti pensavano a modificare la sfera o il serbatoio, ecco che venne loro il lampo di genio: perchè non modificare l'inchiostro?
Ed ecco che sostituirono l'inchiostro tradizionale delle stilografiche con tempi di asciugatura lenti, con quello da tipografia che era più veloce ad asciugarsi e contemporaneamente cambiò la superficie della sfera secondo il principio della capillarità in modo da far scorrere l'inchiostro in modo fluido e nel 1938 depositarono il brevetto.
Con lo scoppio della II Guerra Mondiale, Birò scappò in Argentina e continuava a voler perfezionare la penna, cercando di poterla fabbricare in serie, ma non era per niente semplice, sia per problemi puramente tecnici, sia perchè non incontrava successo di pubblico.
Intanto in america molti si diedero da fare a produrre la penna a sfera, qualcuno riconobbe il brevetto ai fratelli Birò ed altri no, e nel frattempo le menti che diedero origine al primo esemplare rimasero a bocca asciutta senza i finanziamenti  e dovettero vendere il brevetto ad un imprenditore francese di origine italiana, Marcel Bich.
Quest'ultimo prese il brevetto ed iniziò a produrre la penna su larga scala dal 1952 in modo automatizzato e la chiamò con il suo cognome modificato: Bic.
Dobbiamo ringraziare lui se possiamo scrivere senza impasticciarci le mani ogni giorno, e non solo per questo, perchè questo abile imprenditore iniziò a fabbricare anche accendini, rasoi, calze e collant, windsurf (!) e barche a vela.
Il tempo passa , di penne Biro o Bic che dir si voglia ne sono state fabbricate e consumate a miliardi e nel frattempo, il caro vecchio Birò, nell'indifferenza più totale e nella povertà che contraddistingue i geni del nostro tempo, moriva a Buenos Aires il 24 novembre del 1985.

Nessun commento:

Posta un commento